Uno starnuto fortissimo sarebbe la debita reazione allergica a un pulviscolo di rapper mammoni, nonne a mano armata, attentati jihadisti, tempi di riparazione dilatati, lacune igieniche, calvizie, Sting e altri parenti avidi. Insomma, alla realtà. Una realtà spregevole e indomabile, che dio santo è proprio dappertutto, e non dà pace. Sfuggirle è difficile, ma rifiutarla è doveroso, sbriciolandola, rivoltandola, starnutendola nel ruvido cleenex di una pagina in carta riciclata. Ma non è ciò che qui accade. Qui la realtà – purtroppo – vince, schiaccia senza remore un io narrante debole e inerme, che annaspa, boccheggia, cerca di difendersi sotto lo scudo di una sintassi involuta e zeppa di idiotismi ma finisce comunque per soccombere, in modo goffo. Buon per chi legge, meno per lui.
DALLA QUARTA DI COPERTINA DI “UNO STARNUTO FORTISSIMO”
“Gérard Genette ha scritto che la quarta di copertina è un lieu stratégique, così ho pensato di sfruttare questo spazio semi-pubblico per intrecciare un dialogo altrimenti impossibile con una persona che mi sta molto, molto a cuore: Matteo Renzi. Caro Matteo, se ti trovi in autogrill e per caso ti sei imbattuto in questo libretto, certo non ti chiedo di prendere il tuo portafoglio della Fiorentina, togliere i pelucchi dal velcro, sguainare il bancomat e comprarlo. Ci mancherebbe. Vorrei soltanto qualche istante della tua attenzione. Appoggiati un attimo su uno sgabello, finisci pure il Twix, ma poi ascoltami. Voglio dirti che io continuo, strenuamente, a credere in te. Ti seguo dai tempi dei boy scout, ho sempre ammirato il tuo carisma, il tuo storytelling, per me eri e resti l’unico che può risollevare questo maledetto paese. Non mi interessa niente di tutte le vicende di cui raccontano i giornalisti tipo Paolo Travaglio, storie come l’Arabia Saudita, la casa grande, le partite di hockey truccate. Io, ripeto, credo ancora in te. Non sto scherzando. Se non siete Matteo Renzi e state maneggiando questo libro, invece compratelo, per favore. Il mese scorso ho risposto “sì” anzi che “pronto” a un trader online e ora mangiare è un casino (piccola bugia: in realtà è che vorrei tanto una Range Rover)”.