Olanda-Spagna fino alla fine del mondo
FANTAMONDIALI 2014, si fa sul serio
Un tempo a studiarsi. Un tempo per cercar di capire se sia meglio darla dentro o fuori a Diego Costa. Se sia mai possibile saltare Piquè, Alba e Sergio Ramos. Rizzoli non sbaglia la chiamata e Xabi trasforma, pur facendoselo intuire, come sempre. 1 a 0 Spagna e tutte le tesserine del mosaico sembrano combaciare perfettamente. Adesso una decina di minuti di sterile reazione, magari una paratina di Casillas ed assisteremo al raddoppio.
Ho pensato una cosa mentre l'Olanda, sotto di un gol, faceva transitare pallacce lente in orizzontale sulla mediana. Ho pensato : " Sneijder e Robben sono ormai due mezzi pensionati e Van Persie stasera non la vedrà mai".
Poi il pari. Talmente bello, totalmente casuale da far crollare le certezze. Non tanto le mie, quanto quelle dei campioni del mondo in carica. Un gol così la Spagna degli ultimi 8 anni non lo avrebbe beccato mai. Traversone di 40 metri con i centrali in ritardo e Casillas in vacanza. Traversone sulla testa di Van Persie che, invece, la vede, la vede eccome. Si inventa una specie di tuffo in controtempo, unico strepitoso modo per ammortizzare la traettoria di Blind verso l'incrocio dei pali. Pallonetto fenomenale. Gol da fuoriclasse.
La partita delle furie rosse termina qui. Comincia, per contro, il viaggio delle due squadre verso direzioni opposte, paradossali ed impronosticabili. Olanda e Spagna fino alla fine del Mondo. Non si fermeranno prima di raggiungerla. Gli Orange vivranno un crescendo di emozioni fatto di giocate tecniche o agonistiche superlative. Un'esplosione che va oltre i 5 gol, oltre la traversa alla Van Basten di Van Persie. Riesce loro tutto, dai recuperi difensivi ai contrasti in un centrocampo storicamente roccaforte iberica. Passaggi rapidi, irridenti ma mai fini a sè stessi. Possesso e ripartenze perfette, letali, velenose, mentre gli avversari s'imbastardiscono e vorrebbero scomparire.
La Spagna scivola, al contrario, fin sul fondo. A toccarlo è Torres che si rifiuta di segnare il 2 a 5 a tempo scaduto. Si autodribbla perchè capisce l'inutilità di qualsiasi altro gesto sportivo in quella circostanza. Il gol non cambierebbe nulla. Per davvero la fine del mondo.
Pochi minuti prima mi ero sbagliato di nuovo, confondendo un particolare in campo con questo di Torres. Credevo di aver visto lì la fine del mondo, negli occhi di Ramos, in un contrasto ruvido sulla fascia contro, mi pare, Lens. Sergio regala una rimessa in attacco all'avversario che non si accontenta del cadeau ma lo provoca con una carica da tergo. Gli occhi del campione del Real mimano chiaramente una sensazione di "vinta superiorità". Non reagisce ma si rifugia in una falsa espressione di sufficienza che mal cela la chiarezza della resa incondizionata.
E' il nobile di Corte che fa finta di infastidirsi non tanto per il rivoluzionario che gli devasta la sala, quanto per l'odore che quegli emana. Uno sguardo finto e vinto. Scelgo di tacere del disagio di Casillas, vittima di chi lo mette in campo. Il primo verdetto di Brasile 2014 e stato annunciato.
La Spagna abdica nella sera in cui la matematica diventa, assolutamente, un'opinione.
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