mi manca il carcere

Sono stata in carcere e mi manca
 
A 24 anni sono stata in carcere per due mesi per poi essere assolta per schizofrenia. Tutto questo per essermi intrufolata a casa del mio ex professore di cui mi ero innamorata, quindi stalking. Non mi rendevo conto di star compiendo un reato.
 
Entri in carcere, ti fanno spogliare e fare gli squat per vedere se esce qualcosa, trauma. 
Ho avuto per prima compagna di cella una mezza zingara con cui mi sono trovata bene. Avevamo 4 ore di aria dove potevi vedere il cielo e camminare in un quadrato, io prendevo il sole.
Per il resto del tempo guardavo la TV e leggevo i libri visto che c’ era la biblioteca. Anche senza cellulare non mi annoiavo. Poi ho avuto una compagna di 50 anni con cui mi divertivo tantissimo, appiccicavamo roba sui muri con l’ impasto di acqua e farina, ridevamo a crepapelle e usciva a l’ aria con me. La palestra era in disuso ma facevo gli esercizi sul letto. La maggior parte del tempo le celle erano aperte e chiudevano solo la notte. C’ era una lista della spesa in cui potevo comprare un po’ di tutto ma i prezzi erano cari. Le docce purtroppo sono aperte e vi dovete lavare insieme alle altre ma all’ orario che vuoi. C’ è lo spioncino delle guardie in doccia e quello che mi scocciava di più anche al cesso. Più volte ho coperto il buco e loro mi toglievano via lo straccio. 
Il mangiare era preparato dalle detenute lavoratrici, troppo calorico per i miei gusti, visto il mio passato da anoressica. La location è molto simile a mare fuori. 
 
Da me c’ era un reparto, il nord, per soli zingari. Io stavo al centrale. Molte hanno provato ad impiccarsi, io sono stata sveglia tutta la notte per evitare che una detenuta compisse l’ atto e le guardie, che passano ogni ora, se ne sono accorte, allora il giorno successivo sono state per ore con il banco davanti alla mia cella per farmi compagnia e ringraziarmi. Con me erano deliziose perchè difendevo le altre detenute (e per questo mi hanno anche menato, la boss mafiosa, anche se gli voglio bene) e poi perché ero la più piccola. Mi mancano. 
 
Vige una violenza assurda, anche se di solito era sempre la stessa detenuta che voleva menare anche me e l’ hanno trascinata via, andava in giro con la lametta in bocca, ha strappato ciocche di capelli ad un’ altra. Per questa cosa secondo me è stata menata dalle guardie perché è ritornata con due occhi neri e gonfi, che poi l’ hanno resa cieca per alcuni giorni. 
 
Dico che mi manca perché fondamentalmente non hai responsabilità di ogni genere, non avevo più ansia, depressione e pensieri suicidi. Mi avevano proposto i domiciliari ma ho rifiutato. Dopo sono stata in psichiatria e in comunità e in confronto fa veramente schifo. Certe volte ho pensato di tornarci ma il contro è che ti blocca la vita, quando esci ti ritrovi senza lavoro e con la vita da ricominciare da capo ed è dura. Non che non sappia assumermi le mie responsabilità, ho lavorato 6 anni come cameriera anche frequentando l’ università e abitando fuori. Adesso mi sono iscritta di nuovo e non potrei accettare di bloccarmi ancora. Devo ammettere però che la mia situazione mentale era migliorata a dismisura, completamente spensierata. Adesso sono ritornati i pensieri suicidi.