L’estetica mediterranea
affrontiamo la dimensione seria della questione: Mediterraneo, economia, estetica. Se l'Europa ha fatto della desiderabilità di vivere in Europa la sua unica ragione di vita, la sua anima e di fatto anche il suo ultimo motore industriale (turismo, cibo, vino, resort, b&b) non è forse proprio questa estetizzazione a essere la principale leva industriale per promuovere il nostro core business? Volontà di potenza non ne abbiamo, spirito di sacrificio niente, ci crogioliamo nel fatto di essere "il più grande mercato al mondo" e questo in qualche modo ci permette ancora di avere uno stile di vita invidiabilissimo e quindi attrarre molti a vivere qui, tutti gli apolidi e i perseguitati ma anche molti benestanti e ricchi, soprattutto nelle fasi dissipative (pensione e vacanze) dell'esistenza. Come disse il vate Cosmo in quel verso di incalcolabile estensione, “L'Europa è un gigantesco Luna Park”. Se questo è vero, la Commissione Europea dovrebbe finanziare migliaia di Samyoukilis (squisito fotografo di instagram, nonché principale obiettivo dell'articolo di Coppo) e colleghi influencer, col deliberato intento di immortalare e sponsorizzare tutte le anziane signore che impastano gnocchetti a Bari vecchia. Non abbiamo molto altro da offrire. Certamente è una scommessa rischiosa: non sappiamo se un continente intero può avere come ruolo nel mondo quello di semplice meta turistica, e allo stesso tempo pensare di rimanere saldamente nel primo mondo. Ma in questo momento, senza alcuna ironia, è l'unica carta che abbiamo in tasca.
Vittorio Ray