la tv di chiambretti
La tv di Chiambretti: con la conduzione del Festival di Sanremo del ’97 Chiambretti ha concluso la sua fase innovativa, una ventata di freschezza nell’afoso panorama italiano. Poi si è dato al mainstream, alla ripetizione, al già visto. La tv generalista di Chiambretti si fonda su alcuni elementi: il lusso (grandi studi, coreografie, animazione, nani, gay e ballerine), l’intervista più che possibile (invita un personaggio e gli pone domande apparentemente irriverenti, un solletico di intervista) e, la sua vera cifra stilistica, l’esibizione di mostri. Il suo amore per il mostruoso (il coniglio e la coniglia, i gemelli e tutta la sua sinagoga di finti iconoclasti) non ha sapore letterario, non è un palco dell’assurdo mosso da desolata comicità: è reality non dichiarato, è colore locale, horror, pulp e fantasy in salsa neorealistica» (Piero Grasso)
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