Michel Houellebecq, la letteratura
Come il liberalismo economico incontrollato, e per ragioni analoghe, così il liberalismo sessuale produce fenomeni di depauperamento assoluto. Taluni fanno l'amore ogni giorno; altri lo fanno cinque o sei volte in tutta la vita, oppure mai. Taluni fanno l'amore con decine di donne; altri con nessuna. E' ciò che viene chiamato "legge del mercato". In un sistema economico dove il licenziamento sia proibito, tutti riescono più o meno a trovare un posto. In un sistema sessuale dove l'adulterio sia proibito, tutti riescono più o meno a trovare il proprio compagno di talamo. In situazione economica perfettamente liberale, c'è chi accumula fortune considerevoli; altri marciscono nella disoccupazione e nella miseria. In situazione sessuale perfettamente liberale, c'è chi ha una vita erotica varia ed eccitante; altri sono ridotti alla masturbazione e alla solitudine. Il liberalismo economico è l'estensione del dominio della lotta, la sua estensione a tutte le età della vita e a tutte le classi della società. Altrettanto, il liberalismo sessuale è l’estensione del dominio della lotta, la sua estensione a tutte le età della vita e a tutte le classi della società. Le imprese si disputano alcuni giovani laureati; le femmine si disputano alcuni giovani maschi; i maschi si disputano alcune giovani femmine.
Estensione del dominio della lotta è il primo romanzo scritto da Michel Houellebecq, dove viene esposto l’argomento che poi tornerà in tutti i suoi altri libri, la consapevolezza dell’infelicità del genere umano come dato di fatto strutturale evidenziato dalla scienza, un pessimismo cosmico con un’unica via di uscita apparente costituita dal sesso.
Ma come la fisica sociale di Comte delinea il metodo per comprendere la vita e quindi ci impone di analizzare la vita stessa dell’autore per comprenderne il metodo, e come le ragioni del pessimismo cosmico di Leopardi erano tutte contenute nel microcosmo della sua vita, si consideri che Michel Levy, nato il 26 febbraio 1958, venne affidato all’età di 6 anni alla nonna paterna (da cui prese il cognome come pseudonimo) in quanto i genitori si disinteressavano della sua esistenza.
Nel 1978 muore la nonna, nel 1980 ottiene la laurea in agraria e sposa la sorella di un suo collega; comincia allora per lui un periodo di disoccupazione.
Nel 1981 nasce suo figlio Etienne, e divorzia; una depressione lo conduce spesso in clinica psichiatrica.
Nel 1991 entra all’Assemblea Nazionale come segretario amministrativo e pubblica il suo Metodo per restare vivi e una raccolta di poesie.
Nel 1994 pubblica Estensione del dominio della lotta, nel 1999 le Particelle Elementari, nel 2000 Piattaforma.
In Estensione del dominio della lotta definisce la sessualità un sistema di gerarchia sociale (per cui il lavoro e l’amore hanno le stesse dinamiche), descrivendo gli effetti della liberalizzazione del mercato del sesso in occidente a seguito dell'emancipazione femminile, con conseguenze descritte poi in Piattaforma dei viaggi turistici a scopo sessuale, in cui l’uomo per superare la condizione di liberalismo vigente in occidente che lo esclude dall’accoppiamento deve andare laddove il semplice potere economico è uno strumento di riequilibrazione dei partner (si pensi all’apartheid che permetteva ai boeri di sopravvivere in Sudafrica, o al fatto che nella concezione comunista la famiglia costituisse una cella di società, per cui le donne dell’est europeo si ritrovano divorziate a 25 anni con figli, perchè sempre vincolate prioritariamente alla ricerca di un compagno, mentre le occidentali emancipate dall’apartheid e senza vincoli matrimoniali, possono permettersi di scegliere).
Ma come l’universo di Leopardi era Leopardi stesso, e il concetto di cosmo di ogni uomo si ferma alla punta del proprio naso, la letteratura di Houellebecq come tutte le letterature è la discarica dei propri malesseri (1), il letterato pietrifica le proprie sconfitte nella pagina e ne fa un monumento per richiamare attenzione, perchè più o meno inconsciamente spera che così riuscirà ad ottenere ciò che desidera, sotto forma d’amore (volontà di piacere)(2), prestigio sociale (volontà di potere), riconoscimento per continuare a vivere scrivendo (volontà di senso).
Se uno è contento non ci pensa minimamente a mettersi a scrivere, perché la letteratura è fondamentalmente lagnarsi di qualcosa attraverso delle alterazioni simulate del paesaggio esterno.
Matteo Galiazzo
Alla base della letteratura, come di ogni attività umana, vi è la teoria delle èlites per cui ogni sforzo è volto a far parte dei principi dominanti, o a spodestarli per sostinuirli con nuovi, più favorevoli alla propria condizione: la letteratura di Houellebecq, basata sulla Verità, aveva una funzione di rottura (la verità è scandalosa, ma senza, non c'è nulla che abbia valore; man mano che vi avvicinate alla verità, la vostra solitudine aumenta), mentre ora che il break è diventato even, e gli ha permesso di entrare a far parte della èlite dominante, è evidente la perdita di valore di ciò che scrive (mediandosi le idee, traboccanti in ogni esordiente e poi sempre quelle, al mestiere, crescente nel tempo).
(1) Il rapporto conflittuale di Cesare Pavese con le donne nasce dalla sua educazione a contatto con molte donne e senza padre, e dai suoi problemi di impotenza.
Nella letteratura Pavese costruisce un rapporto con il mondo, disegna amori (La luna e i falò), spiega la malattia (Il mestiere di vivere, titolo non dissimile dal Metodo per restare vivi di Houellebecq), sogna una via d’uscita (le sceneggiature per Constance Dowling, l’attrice di cui si era innamorato), ma nel suo caso il problema fisico è insormontabile, e proprio quando la letteratura lo ha reso ricco, famoso, idoneo ad essere amato, ecco che gli è finalmente evidente che nemmeno la letteratura può risolvere il problema strutturale, per cui si uccide.
(2) Come Comte, come Pavese, Alberto Moravia, tra le ragioni per cui scrivere, avrà potuto annoverare quella di soddisfare le sue perversioni sessuali, tra cui pisciare sulle mani a Dacia Maraini (volontà di piacere). Invece Dacia Maraini, come in seguito Carmen Llera, si faceva pisciare sulle mani per poter iniziare a scrivere (volontà di potere), e vivere non di pisciate sulle mani ma dei propri libri, in cui appunto racconta di quando Moravia le pisciava sulle mani (volontà di senso).
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