Frantz di François Ozon
Ozon torna a Venezia dopo 6 anni con Frantz, un melò ambientato nella prima guerra mondiale, e diventa decisamente il maggior accreditato per la vittoria del Leone d'Oro, insieme a La La Land.
Frantz è infatti il film più equilibrato del regista francese che ci ha abituato a numerosi alti e bassi, e senza rinunciare ai suoi consueti toccchi di classe, con precisione chirurgica che ricorda a volte Haneke tratta il doloroso argomento delle ferite della guerra.
Siamo alla fine della Grande Guerra, esattamente nel 1919, in una cittadina della Germania, Anna (Paula Beer) si reca tutti i giorni sulla tomba del suo fidanzato, Frantz, caduto al fronte. Un giorno, davanti alla stessa tomba, arriva Adrien (Pierre Niney), giovane francese che porta i fiori al suo amico tedesco caduto. Da qui si susseguono i colpi di scena emotivi, in un bianco e nero che lascia ogni tanto spazio al colore in maniera troppo didascalica.
Paula Beer molto brava potrebbe essere una candidata alla Colpa Volpi per la migliore interpretazione femminile.