Cecilia

Cecilia

Cecilia per le strade provinciali

io ti voglio guidare

come un suv bianco

si lascia guidare,

comodo bianco

che viaggi sicuro

che le facce stupite

si girino ingenue

e mormorino

frasi sceme, scontate

 

Cecilia io ti voglio parcheggiare

sui marciapiedi del centro

i tuoi lunghi capelli

il tuo sorriso di mediaset

lascia ti noleggiare;

nelle riviste di gossip

fatti portare

coi tacchi in gola

e la gonna stretta

Con l'Iphone in mano

e la sigaretta

 

Cecilia lo vedi la notte

questo cappotto scuro

ti prende sicuro

ti prende per mano

ed un braccio perfetto

di ferro

d'acciaio

di ore in palestra

di lampada nera

ti avvolge la vita

la schiaccia

la preme

amaro di seme

 

Cecilia io ti voglio stappare

come le bottiglie sui tavoli

per berti d'un fiato,

e fare le foto -

e in un panno dorato

portarti in salotto

su una mensola

nuda,

vederti appoggiare

 

 

Cecilia stai ferma, muta

che delle tue amiche

non voglio sapere

vipere ingrate

sazie, ingrassate

delle tue unghie, bianche e allungate

di borse marroni,

di tutti i cognomi

s'è spenta la luce

non voglio sapere

della tua infanzia

gli odiosi cartoni

le sigle, i motivi

del tuo comportare

 

Cecilia io pompo tra queste coperte

e di tanto

in tanto

mi tocco il ciuffo,

ma se poi non gridi

mi sento un verme

un uomo ridicolo

un uomo buffo

 

 

E come il prete parla alle folle

sul letto sdraiata mi dovrai ascoltare

di macchine e moto

del grande tuffo

di amici, camicie

e vacanze al mare

di spintoni e rispetto

dentro al locale

di facce gradasse

che vorrei spaccare

di scherzi volgari, di frasi argute

lette sui libri

di questo pagliaccio

cecilia

ti prego

stringimi forte.

ti prego

cecilia,

dammi

un abbraccio.

 

Arnaudo