antipoetica postmoderna dei riferimenti pop-contemporanei
Da anni ragiono su questa storia dell'antipoesia postmoderna dovuta ai riferimenti troppo attuali e quindi deperibili. Prima di tutto, siamo sicuri che è una novità del postmoderno, quasi l'invenzione di bret eston ellis?
Una vicinanza eccessiva alle cose dell'ora, non esclusivamente i brand. Suonerà stucchevole e già sentito, ma l'opera più importante e studiata del nostro paese, che parla di luoghi senza tempo e senza spazio come inferno e paradiso, è illeggibile senza un apparato di note che ti metta al corrente della micro contemporaneità dell'autore. Altra cosa: quando è "troppa" contemporaneità?
Si può ancora fare realismo, non iperrealismo o realismo isterico, semplice realismo, ignorando i social network? Fa sempre strano sentire citare facebook in un'opera, per le canzoni a lungo si è detto "ah questo copia i cani", come se si adeguasse a un tic, ma non è quasi inevitabile? Due personaggi si incontrano, si piacciono, si cercano e per tutta la storia non passano mai per i mezzi di telecomunicazione moderni. Puoi farlo, ma oggi come oggi devi giustificarlo. Come in un romanzo qualsiasi ambientato nella seconda metà del novecento in occidente in cui nessuno va mai in macchina, usa un frigorifero o si cerca per telefono. Forse negli anni sessanta leggere questi elettrodomestici nel Romanzo con la maiuscola avrà infastidito parecchia gente, ma era solo una descrizione adeguata della realtà, senza giudizi di merito. Se la maggior parte degli occidentali ha l'iphone in mano tutto il giorno, come mai elido questa cosa? Forse tra un po' di tempo non "noteremmo" più questi dettagli e ci sembreranno naturali come i personaggi che prendono la metropolitana o l'ascensore.
Alessandro Lolli